
Non mi riferisco alle antenne che utilizzate per vedere Sky, tantomeno agli obbiettivi delle vostre macchine fotografiche. Faccio riferimento alle vostre antenne, cioè quella parte di voi che vi serve per stare allerta nella vita, per vedere e percepire il mondo e ai vostri obbiettivi, ovvero, le cose che vi siete prefissi di realizzare, i traguardi che volete raggiungere. Vorrei raccontarvi cos’è accaduto a me quando ho deciso di scrivere, giornalmente, il blog. Le mie antenne si sono “drizzate”, accese, sempre pronte a sintonizzarsi su ciò che trasmette sulla stessa frequenza. Questo perché, una parte di me, ha un obbiettivo: trovare sempre qualcosa che sia utile raccontarvi. Così, con le antenne dritte, mi sintonizzo su qualunque cosa ritengo possa servire diffondere tra i miei lettori. Questo non vale solo per il blog ma per qualunque obiettivo. Se mi do un traguardo da raggiungere ci sarà una parte del mio cervello che avrà le antenne sintonizzate su tutto ciò ch’è confacente al raggiungimento di quell’esito. Oltre a questo, avrò una direzione ben precisa e, sapendo sempre dove andare, non sprecherò energia inutilmente verso mete che non m’appartengono, che non sono mie. In più avrò chiesto la massima attenzione e la più alta energia al mio cervello ed esso me la fornirà. Come? Attraverso l’adrenalina. Se ho un obbiettivo e nutro la sincera convinzione di poterlo raggiungere, il mio corpo si predisporrà per darmi tutta l’adrenalina che mi serve per farlo. Se, invece, nutro il dubbio di non raggiungerlo, il mio fisico, nel tentativo di non “sprecarsi”, eviterà di fornire la necessaria energia. Per esemplificare potremmo dire che il nostro fisico ragiona così: “Ho un traguardo da raggiungere: devo produrre molta adrenalina”, oppure, “Visto che non sono in grado di giungere alla meta perché produrre energia che non servirà a nulla?
Per questo è importante che, prima, vi diate un traguardo, che decidiate cosa fare e dove andare, poi iniziate a camminare in quella direzione. Quindi: antenne dritte e obbiettivi chiari!
Vi saluto e vi abbraccio.
"Perché tutto accade, adesso".
Luca
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