giovedì 13 gennaio 2011

“Predicare bene e razzolare… allo stesso modo”


Molti cadono nell’errore di “predicare bene e razzolare male”. Anche e soprattutto nei confronti dei figli è facile dire loro “non fare questo” o “non fare quello” e poi ritrovarsi, dinanzi ai loro occhi, a fare proprio ciò che avevamo proibito. Non solo i genitori cadono in questo errore ma anche blasonati professionisti. Prendete ad esempio i medici. Vi è mai capitato di sentire un medico dirvi “lei deve smettere di fumare, perché fumare fa male” e vedere che lui ha un pacchetto di sigarette accanto alle chiavi dell’auto? E’ l’esempio a lasciare il segno non le parole. Capita anche d’ascoltare persone, indipendentemente dall’attività che svolgono, dare consigli sul come fare cose che loro non hanno mai provato a mettere in pratica. La mia domanda è: “Se non hai mai provato sulla tua pelle, come puoi insegnare a un altro e pretendere che lui lo faccia?”
E se quel che stai chiedendo non è possibile? Se non hai provato a farlo come puoi saperlo? Questo tipo di pensiero mi porta a mettermi costantemente alla prova e a sperimentare al fine di proporre sempre un aiuto che parta da basi esperienziali. Per questo, in questi giorni, mi sono dato un traguardo che coinvolge altre persone e che dista 296 giorni. Amo la corsa e la pratico, da sempre, a periodi alterni a causa d’infortuni vari. Le mie scarpe da running sono appese al chiodo da fine settembre. Uno stop di quasi quattro mesi. Questo mi mette nella condizione d’essere, di nuovo, un principiante. Il mio fisico è, a tutti gli effetti, senza allenamento come quello di un debuttante. Coinvolgendo un coach che prepara abitualmente gli atleti alle gare, mi sono dato un obbiettivo molto ambizioso: correre la New York City Marathon in 3ore e 58 minuti! Il preparatore, di cui al momento non vi faccio il nome, ha ammesso che l’impresa, se pur molto impegnativa fisicamente e mentalmente, è realizzabile. Certo l’impegno non sarà piccolo. La sfida inizia con “un principiante in sovrappeso” e termina fra soli 296 giorni con la pretesa, scusate, con la certezza di tagliare il traguardo in meno di quattro ore. Chi di voi pratica la corsa sa che, già correre una maratona è un grande impegno, pensare di farlo in meno di quattro ore è una sfida nella sfida. Cos’insegnerà tutto questo? Per me, per il mio trainer, per tutti quelli che mi stanno accanto, vi è la possibilità di misurarsi, crescere, emozionarsi, avere paura, sperimentare, vincere, comprendere, comprendersi. Un ventaglio di possibilità che coinvolgono tutti, anche voi! Sì perché tutto ciò sarà raccontato, day by day, in un blog che vi prenderà per mano e vi porterà con noi. Anche questa è formazione. Qualcuno di voi potrebbe chiedersi: “Siete sicuri di vincere la vostra scommessa? Avete preso in considerazione l’ipotesi di una sconfitta?”
A costoro rispondo: “ Sì, abbiamo preso immediatamente in considerazione l’ipotesi d’una sconfitta e l’abbiamo eliminata in partenza.”
Sapete perché? La vera sconfitta è non provarci! Noi ci proviamo: per questo abbiamo già vinto!
Vi saluto e vi abbraccio.
"Perché tutto accade, adesso".
Luca

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