
Il linguaggio sta cambiando, nel bene e nel male. Se, da una parte, assistiamo anche nelle trasmissioni televisive e radiofoniche, all’utilizzo di un linguaggio che un tempo avremmo utilizzato soltanto tra amici al bar, dall’altra, siamo testimoni di un idioma, soprattutto simbolico, che ci rende sempre più universali. Andando in contro a coloro che volevano nell’Esperanto la lingua universale in grado d’abbattere tutte le barriere linguistiche, la messaggistica istantanea, ovvero, quella in uso nei telefonini e su internet, ha creato un codice comune. Faccine, sorrisi con diversa intensità, musi imbronciati, tutto sta uniformando il linguaggio mondiale dei “comunicatori brevi”, quelli che devo stare nei cento quaranta caratteri. Fino ad oggi erano pochi i linguaggi condivisi a livello mondiale. Uno di questi è “l’Alfabeto Fonetico Nato”. Per intenderci è l’alfabeto creato dall’Aviazione Civile Internazionale negli anni 50 e, in seguito, adottato come standard da parte dell’intero mondo aeronautico. E’ l’alfabeto che utilizza questi termini: A – Alfa, B –Bravo, C –Charlie, D – Delta, E – Echo, etc. Tutto ciò ha reso universale lo spelling, rendendo comprensibile a chiunque, di qualunque lingua o nazione qualsivoglia tipo di sigla o parola. Volete un esempio? Provate a immaginare di dover comunicare ad un signore inglese, al telefono, il nome del ristorante di un vostro amico: “Dado”. Da bravi italiani, iniziereste dicendo: “D” di Domodossola, “A” di Ancona, “D” di Domodossola, “O” di Otranto. Il risultato potete immaginarlo! Osate, invece, dirgli: Delta, Alfa, Delta, Oscar. Avrete garantito un cliente in più al vostro amico ristoratore e un buon pasto all’inglese. Un linguaggio universale avvicina, accomuna, abbate le barriere… e le crea! Girando per le vostre città potrete notare i manifesti della campagna pubblicitaria di una nota casa automobilistica d’oltralpe. I manifesti riportano la foto di un’auto (i suo nome è C4) e, dopo la sigla dell'auto, i pubblicitari hanno inserito il classico due punti, meno, chiusa parentesi, ciò che qualunque pc tradurrebbe nel disegno di una faccina che ride [C4= :-) ] Ora, per voi che state leggendo questo blog, che siete frequentatori della rete e, per questo, avvezzi a un certo tipo di linguaggio, tutto ciò è facilmente comprensibile. Pensate a vostro padre e vostra madre, tra l’altro, potenziali acquirenti di quel tipo d’auto, che si mettono d’impegno a cercare di decifrare il comunicato che i pubblicitari stanno cercando di trasmettere loro. Non credo gli sarà facile comprendere che C4 è uguale a un sorriso, ad essere felici, anziché C4 è uguale a due punti, meno, chiusa parentesi! Ho sempre sostenuto che occorre restare al passo con la tecnologia per restare al passo col mondo e partecipare, in modo attivo, al suo cambiamento e questa ne è la prova. Il mondo “reale” si è adattato al linguaggio del mondo “virtuale”: non il contrario! Allora sorge spontanea una domanda: “Qual è il “vero” mondo reale?” A voi la risposta! Io vi dico soltanto d’imparate il linguaggio dell’uno e dell’altro: eviterete di restare segati fuori dall’uno o dall’altro. Vi saluto e vi abbraccio. "Perché tutto accade, adesso". Luca
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