
Si muove, nel nostro tessuto sociale, un esercito di persone che, quasi invisibilmente, lavora per noi. Mi capita spesso d’uscire il mattino presto per fare lunghe camminate. Abito ad Abbiategrasso, una “perla” incastonata nel parco del Ticino. Come tutte le perle presenta pregi e difetti: pazienza! Se non ci fossero i difetti non potremmo accorgerci dei pregi. Nelle mie escursioni mattutine mi trovo ripetutamente a transitare in una zona dov’è situato il ricovero mezzi dell’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti e della pulizia del centro urbano. Il luogo si trova, ovviamente, in una posizione decentrata rispetto all’abitato ed immersa nella campagna. Soprattutto nelle giornate d’inverno, alle sei del mattino è ancora buoi. Proprio a quell’ora accade una magia. Dal nulla sbucano, come mille formiche laboriose, furgoni, camion, camioncini e altri mezzi di tutte le forme e “razze”. Tutti col loro faro lampeggiante che ruotando illumina le campagne circostanti ed avvisa del loro arrivo. Una specie d’orgoglio manifesto che spicca nel buio a porre l’accento su quella lunga teoria di mezzi per ricordarci che, se non ci fossero loro a sacrificare le loro ore di sonno in cambio di pochi spiccioli, tanta fatica e tanta “puzza sotto il naso”, la nostra cittadina sarebbe sommersa dai rifiuti. Allo stesso modo, li vedi spuntare in ogni angolo della città, intenti nello svuotare cestini, spazzare marciapiedi, svuotare bidoni. Prima che la città, pigramente si svegli, loro l’hanno riordinata. Bravi: a voi giunga la mia gratitudine. Giunga a voi che lasciate nei loro letti caldi le vostre compagne e i vostri figli perché possano godersi gli sgoccioli di quella notte che per voi termina ore prima. Ancora grazie.
Vorrei ringraziare anche qualcun altro che, per occuparsi di noi tutti, esce di casa al mattino senza avere la certezza che vi farà ritorno la sera. Per motivi di lavoro ha frequentato le questure di mezz’Italia e collaborato con molti uomini delle forze di Polizia e Carabinieri. Per questo ho imparato a riconoscerli anche quando, per motivi di servizio, non indossano la divisa: posso garantirvi che sono dappertutto. Ne vedo ovunque ed in grande quantità. Anche a loro giunga tutta la mia gratitudine! Ho scelto due categorie a caso tra quelle che passano la vita ad occuparsi del nostro benessere e della nostra sicurezza, spesso, a scapito del loro benessere e della loro sicurezza. Ora, per questo, vorrei fare come farebbe un padre coi propri figli e “insegnarvi” a non dare tutto per scontato. A non pensare che tutto ciò vi sia dovuto. Imparate ad apprezzare ciò che vi viene dato e , soprattutto, imparate a rispettare costoro perché non “sono” netturbini, poliziotti o qualcos’altro: sono uomini e donne come voi e come me! Hanno sentimenti, paure, gioie e d emozioni come voi!
Vi saluto e vi abbraccio.
"Perché tutto accade, adesso".
Luca
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