
Un giorno della scorsa estate, dopo tanto che non accadeva, ho sentito al telefono l’amico Federico Amoroso (talentuoso cavaliere italiano). Nel raccontargli i cambiamenti nella mia vita gli ho detto di aver deciso di fare il formatore a tempo pieno. La sua reazione mi ha stupito: “come sarebbe a dire che “hai deciso”…, tu un formatore lo sei sempre stato, hai semplicemente deciso di fare solo questo. Hai sempre aiutato le persone”.
Proprio dalla sua affermazione, mi resi conto che era, davvero, stato sempre così. Da sempre intervenivo nella vita delle persone nel tentativo di migliorarla. Era ed è un gesto naturale. Non è premeditato, non ci penso. Accade come fosse spinto da un automatismo. Mi sono accorto proprio pochi minuti fa di averlo fatto nuovamente, sempre spinto “dall’essenza”. Partecipando ad una discussione su un blog, ho visto che un ragazzo di “soli” 36 anni voleva soffocare un suo sogno ed abbandonare per sempre un suo talento, a causa delle troppe delusioni. Ho provato a prenderlo per mano e a guidarlo per portarlo a compiere un altro passo in avanti verso il suo sogno: l’ha fatto! Solo dopo aver compiuto queste azioni ho “inquadrato” la situazione ed ho preso atto che “la mia essenza” era uscita nuovamente. L’essere umano è come un Buddha che cammina tra cielo e terra senza avere la consapevolezza di Sé. Quando la mente occupa il suo giusto posto, quello del “servitore”, l’uomo si avvicina alla sua essenza di Buddha ma quando la mente prende il sopravvento l’uomo si scorda completamente della sua natura e si “abbassa” verso i suoi istinti protendendosi, a testa bassa, verso quei bisogni primari che Maslow raffigurava nella sua piramide. Troppo spesso le nostre menti tessono ragnatele di dubbi, paure e incertezze nelle quali la nostra vita incespica convincendoci di essere ciò che no siamo e spingendoci su strade che non sono le nostre. Consapevole di tutto questo non resisto alla tentazione di prendere per mano ogni essere umano che si sta illudendo di essere meno di ciò che è e tentare di riportarlo ad una visione più realistica di Sé e del contesto in cui vive e lavora!
Vi saluto e vi abbraccio. Ci “leggiamo” domani.
"Tutto accade, adesso". Luca
Il Mondo che Vorrei
Nessun commento:
Posta un commento