
Una canzone di Anna Oxa, risalente a tanti anni fa, iniziava con queste parole: “Quando nasce un amore….!”
Provate a ricordare l’adrenalina che ha guidato i vostri giorni quando nella vostra esistenza è arrivato un nuovo amore. La magia avvolgeva ogni vostro gesto. Qualunque cosa doveste fare, anche la più banale o la più pesante vi appariva come facile, divertente, piena di soddisfazione. In realtà compivate i gesti di sempre, frequentavate le stesse persone ma, a cambiare radicalmente era il vostro stato d’animo. Riuscite a immaginare cosa accadrebbe se riusciste a vivere sempre lo stesso stato d’animo per qualunque fatto della vostra esistenza? Sareste in paradiso, avreste fatto ritorno all’Eden dal quale, ci dicono, siamo stati cacciati. In realtà non siamo mai stati cacciati da nessun paradiso ma, semplicemente, abbiamo “assaggiato il frutto della conoscenza”. In poche parole, abbiamo aperto la strada alla nostra mente e le abbiamo permesso di trasformarsi da “servitore” a “padrone di casa”. A trasformare la nostra esistenza da “infernale” a “paradisiaca” non sono i fatti della nostra esistenza ma i pensieri che non proiettiamo su di essa. Vi faccio un esempio. Abbiamo detto che “Quando nasce un amore…” vi sentite come in paradiso e vorreste che tutti avessero un compagno perché trovate che questo vi porti direttamente in uno stato di felicità meraviglioso. Provate ad immaginare il vostro vicino di casa che vive con la sua compagna da trent’anni e già dopo dieci non la sopportava più. Per questo considera un inferno gli ultimi due decenni della sua vita ed imputa alla sua compagna questo suo stato d’animo. Come vedete, nella stessa situazione voi vi sentite in paradiso e qualcun altro all’inferno. Forse è accaduto anche a voi di trovarvi a disagio, in un vero inferno, con un compagno o una compagna che poi avete lasciato. Eppure eravate voi e siete ancora voi ma le sensazioni, le emozioni di allora erano diametralmente opposte a quelle che provate ora. Questo, ancora una volta, ci riporta alla mente e alla sua capacità di mostrarci le cose come un inferno o un paradiso. La cosiddetta “conoscenza” è detta anche “albero del bene e del male”. La nostra mente, per procedere nel suo “lavoro”, ovvero in una sorta d’istinto di sopravvivenza, ha dovuto catalogare tutto ciò che ci accade in “bene” e “male”. Ogni cosa che vediamo, sentiamo, diciamo, di cui ci nutriamo, tutto ma proprio tutto è catalogato dalla nostra mente in bene o male, in giusto o sbagliato. Questo ha la capacità di rendere la nostra realtà un inferno oppure un paradiso. Come avete compreso, inferno o paradiso non stanno nei fatti in sé ma nei pensieri che noi proiettiamo su di essi. Vi porto un altro esempio. Io faccio davvero fatica a reggere il traffico che attanaglia la città di Milano. Quando sono in auto, fermo in colonna per ore, nel tentativo di percorrere dieci chilometri, ho la sensazione di sprecare il mio tempo. Infatti, nella mia mente partono molti pensieri su come potrei sfruttare in modo più redditizio quel tempo che sto passando immobile col volante tra le mani. Per questo, appena posso, mi muovo con i mezzi pubblici. Alcune mie amiche, che trarrebbero enormi vantaggi dallo spostarsi con i mezzi pubblici, si muovono volutamente in auto perché, così, mentre sono in auto ascoltano musica e passano ore al telefono oppure su FB. Avete visto come, ancora una volta, a proiettarci all’inferno o in paradiso siano i nostri pensieri: la nostra mente! Questo dovrebbe avervi insegnato che per cambiare la vostra esistenza, per spostarla da infernale a paradisiaca, non occorre prendere tutto quello che c’è e buttarlo, non occorre cambiare le situazioni ma bisogna cambiare i nostri pensieri legati ad esse!
Vi saluto e vi abbraccio. Ci “leggiamo” domani.
"Tutto accade, adesso". Luca
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